Ventuno anni fa moriva l'indimenticato Spartaco Ghini, anima e coraggio della città e di un grande Perugia
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Era il 15 febbraio 2004 e quel giorno ci lasciò Spartaco Ghini. Era nato a Perugia il 30 ottobre del 1933. Sono passati 21 anni e la sua impronta nel capoluogo umbro resterà per sempre indelebile. Questa ricorrenza è passata ieri in silenzio e per questo vogliamo oggi ricordarlo con un pensiero di affetto e gratitudine. Già proprietario della Sicel, la grande azienda di carpenteria metallica e prefabbricati edilizi con sede ad Ellera (il cui stabilimento è stato ricostruito da Brunello Cucinelli e verrà inaugurato a breve) e che riuscì ad ottenere nel periodo di maggior splendore tante commesse in Africa e nei Paesi Arabi, nel 1973 diventò amministratore delegato del Perugia Calcio e fu uno degli artefici del miracolo biancorosso, con la promozione in serie A nel 1975. Con la Sicel realizzò quello che oggi è lo Stadio Renato Curi e più tardi divenne anche il presidente del Perugia, negli anni dal 1983 al 1986, rimediando anche una squalifica per il calcio scommesse. Per il suo impegno, per la sua passione, per la su lungimiranza, a lui venne intitolata la Curva Nord dello stesso Stadio Curi, culla del tifo biancorosso. Parlare di Ghini e della sua storia vorrebbe dire intrecciare milioni di parole, ma oggi vogliamo solo ricordarlo con massima stima e simpatia perché ci manca e perché manca alla città.