"Della situazione di questo Perugia dobbiamo ritenerci tutti colpevoli..."
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L'opèinione di Stefano De Francesco dopo la partita di ieri sera del Perugia contro la Lucchese. "Siamo tutti colpevoli. E’ colpevole Massimiliano Santopadre perché aveva portato la squadra e la società, oltre il punto di non ritorno. Ironia della sorte per terminare la sua avventura ci ha regalato Javier Faroni. Chi guarda dall’esterno non nota le differenze tra le due proprietà, nella gestione ordinaria della società, anzi una ne possiamo notare, ed è che mentre Santopadre prima pagava stipendi, contributi e tasse come atti dovuti, senza tanto clamore, Javier Faroni ora festeggia gli avvenuti pagamenti come se fosse un impresa, con uno sciame di tifosi festanti che si esaltano.
Sono colpevoli Faroni, il suo fido Borras e tutti coloro che collaborano con lui. La domanda che continuo a fare da mesi: cosa sono venuti a fare, rimbalza da mesi senza risposta. Il suo arrivo, festeggiato da tutti compreso chi vi scrive, ci ha fatto subito capire che non sarebbe cambiato nulla. Tutto il personale santopadriano è rimasto al proprio posto e questo ci avrebbe dovuto fare drizzare le antenne. Javier Faroni è arrivato “stranamente” a mercato chiuso e con questo tardivo ingresso in società, ha vanificato il milione e trecentomila euro di plusvalenze che il mercato estivo aveva creato. Si sarebbe potuto acquistare qualche svincolato ma la nuova proprietà, non ci ha pensato minimamente nonostante i giocatori validi ancora liberi che avrebbero potuto rafforzare e soprattutto completare una rosa che ne aveva assoluto bisogno. Il DS Jacopo Giugliarelli, un vero e proprio ministro senza portafoglio, non aveva l’esperienza e vista la giovane età, neppure il carisma per influenzare la dirigenza. Ha continuato a sbagliare e a prendersi probabilmente anche colpe non completamente sue, come quando ha sostenuto di avere scelto personalmente l’allenatore Lamberto Zauli, forse e dispiace dirlo, il peggior allenatore transitato a Perugia, nell’ultimo mezzo secolo. L’arrivo di Mauro Meluso sembrava il primo segnale nella direzione giusta ma anche questo si è trasformato in una operazione di maquillage e niente di più. Il mercato di Gennaio è stato, visto le poche disponibilità, povero, privo di risorse ma soprattutto di idee, visto che da uno come Meluso ci si poteva aspettare quella marcia in più, utilizzando il modello Sampdoria per fare un mercato non dico buono ma almeno decente. Il rinnovo ed i ringraziamenti fatti a Matos, restano una perla di Meluso, in questi mesi a Perugia. Sono colpevoli ovviamente i giocatori. Perché anche con tutte le giustificazioni di non essere davvero competitivi, sono sicuramente migliori di altre squadre che ci sopravanzano nettamente in classifica.
Dispiace dirlo ma siamo colpevoli anche noi tifosi. Festeggiamo un pagamento dovuto, come se fosse un impresa titanica. Accettiamo tutte le argomentazioni che ci vengono propinate come oro colato, come quella dei lavori all’antistadio pagati dal comune. Spostiamo l’asticella delle giustificazioni, mese dopo mese, diventando complici di una gestione disastrosa e che ci sta portando a rapidi passi verso il baratro. Gli svincolati a settembre? Non servono, aspettiamo il mercato di Gennaio. Il mercato inutile di Gennaio? Aspettiamo quello di Giugno. La domanda è una di quelle che spaventa, che campionato faremo a Giugno?
Attenzione sarà colpevole anche il Comune di Perugia e l'assessore Pierluigi Vossi, laddove dovesse rinnovare prima, la convenzione che per fortuna scade nel settembre del 2026. Questa proprietà prima dovrà fare vedere con i fatti, cosa sono venuti a fare a Perugia e dopo, solo dopo che ci hanno fatto vedere qualcosa di tangibile, ci si metterà seduti per parlare di rinnovo della convenzione. In questi ultimi tre mesi, ho perso amicizie a cui in alcuni casi non tenevo e che mi hanno confermato che certe persone, erano esattamente quello che pensavo. Ho perso ed in questo caso spero di no, anche amici a cui tenevo e che soprattutto stimavo, per lo spirito guerriero, per la voglia e l’amore di difendere la città, prima della squadra e di questo invece sono molto dispiaciuto ma per abitudine di vita, non sono abituato ai passi indietro. Un'ultima riflessione, cosa accadrebbe se il Perugia dovesse retrocedere?
L'articolo 110 delle NOIF (Norme Organizzative Interne della FIGC) regola lo svincolo per decadenza del vincolo professionistico. Questo articolo è particolarmente rilevante per i calciatori in caso di retrocessione di una società dal professionismo (Serie A, B o C) al dilettantismo (Serie D o categorie inferiori).
L'articolo stabilisce che i calciatori professionisti tesserati per una società che perde il suo status di società professionistica (ad esempio, per retrocessione dalla Serie C alla Serie D o per mancata iscrizione a un campionato professionistico) vengono automaticamente svincolati d’ufficio alla conclusione della stagione sportiva. Cattivi pensieri in testa aumentati dal fatto che nel frattempo Lamberto Zauli, sembra restare al suo posto e domenica si va a Chiavari…".