Sir Perugia rullo compressore in Superlega: parla il centrale Agustin Loser
Agustin Loser (Sir Susa Vim Perugia)
L'AURA DI LORENZETTI - Quando ho firmato a Perugia, ho parlato con Piano che avevo avuto a Modena, e anche con Kaziyski. Tutti parlano a ragione benissimo di Lorenzetti, è bravissimo dentro e fuori, abile con i giocatori a creare un ambiente bello, ha empatia e in palestra è competente e studia sempre, per provare a migliorare la squadra ogni giorno in ogni aspetto.
PIENO DI CAMPIONI - Abbiamo una squadra bella, lunga, con tantissimi giocatori. Anche per Angelo è difficile scegliere chi deve giocare ma tutti siamo bravi a capire il nostro ruolo ed essere lì per la squadra. La squadra viene prima. La stagione è lunga, ci sono sempre infortuni e in quei momenti l'organico lungo aiuta.
DA TOKYO 2021 A PARIGI 2024 - Fino all'anno scorso siamo stati molto bravi, abbiamo vinto il Sudamericano ed è stato molto importante. Nel 2024 ci sono capitati piccoli problemi tutti assieme, nello stesso momento, che ci hanno portato a non essere la squadra che aveva avuto il momento d'oro. Abbiamo iniziato male con gli Stati Uniti che hanno disputato dei buoni Giochi Olimpici, poi col Giappone potevamo vincere il secondo set, eravamo avanti di tanti punti, se avessimo vinto saremmo arrivati ad affrontare la Germania con più possibilità di qualificarci. Non siamo riusciti a sfruttare la pressione, abbiamo perso malissimo. È stata un'estate dura, non sono arrivato benissimo a Perugia.
BEN TARA E HERRERA - È difficile gestire le squadra con tanti giocatori forti, ma tutti noi vogliamo vincere e quindi quello che sceglie Lorenzetti è giusto, perché è ciò che lui sceglie per la squadra. Mettiamo l'ego da parte e pensiamo al collettivo, tutti dobbiamo essere pronti in qualsiasi partita.
COME SI MURA FAURE? - Lui è un attaccante molto bravo, ha tantissimi colpi, va alto. Per quello è stato il top scorer lo scorso campionato.
L'ISPIRAZIONE – Quando ho iniziato con il volley e quando ho iniziato con la Nazionale dovevo guardare per forza Solè, lui era il riferimento in Nazionale. Ho imparato tantissimo guardandolo. Dopo tanti anni siamo diventati amici, mi ha dato una mano. Guardavo anche stranieri vicini al mio stile di gioco, come Holt. Anche Simón, il centrale più forte della storia, che però aveva uno stile diverso dal mio.