Per il Nodino di Ponte San Giovanni ben 10 anni di lavori ed un miliardo e mezzo di euro di spesa
Il Coordinamento di Sciogliamo il Nodo fa chiarezza sul tema Nodo Nodino ribadisce con dati certi e documentabili quanto segue :
Il “Nodino” non produce alcun miglioramento delle condizioni di deflusso sul tratto del raccordo
autostradale Perugia-Bettolle detto “della Gallerie”, la stessa ANAS afferma testualmente
(pag. 20 della conclusione della relazione sui flussi di traffico): “...
Con il solo scenario Nodino, non ci sono modificazioni di sorta sul raccordo autostradale Bettolle-Perugia, sia per leggeri che
pesanti”. I nuovi dati ANAS pubblicati nel progetto definitivo confermano quanto detto
Se parliamo invece di Nodo, ovvero la bretella Collestrada-Corciano, sempre secondo le
simulazioni ANAS sui dati di traffico con riduzione del traffico di appena l'11 % sul viadotto
Volumni. Poniamo anche l’accento sugli anni per realizzare quest’opera inutile per risolvere il traffico di
Ponte San Giovanni, almeno 10, anni in cui i camion che usciranno dai cantieri posti a
Collestrada e Ferriera, attraverseranno le arterie laterali alla superstrada tra Collestrada e Ponte
San Giovanni per poi immettersi di nuovo sul viadotto dei Volumni verso la cava individuata dal
progetto definitivo. Occorre considerare che il costo del primo tratto è stimato sui 505 milioni di euro e il secondo
tratto per i 15 KM necessari supererebbe i 1 miliardo di euro difficilmente reperibili.
Appare necessario a questo punto un cambiamento di rotta, in considerazione anche dell'impatto
ambientale dell'opera, dove ad esempio a differenza di quanto garantito da ANAS e Regione
circa le non emergenze superficiali del Nodino nel tratto vincolato a Zona Speciale di
Conversazione troviamo nel progetto definitivo la cancellazione della strada che conduce al
Borgo medievale di Collestrada e il taglio di 4000 alberi trentennali nella stessa collina, grave
danno a tutte le attività commerciali ed agrituristiche e culture di pregio che incidono sulla piana
del Tevere nel tratto tra Ferriera e Madonna del piano
Bisogna quindi imboccare con decisione la via della mobilità sostenibile e operare comunque da
subito con la massima urgenza su tutte le direzioni atte a limitare il traffico su gomma (insomma
lavorare sul trasporto pubblico, sul dotare il capoluogo di una efficiente metropolitana urbana che
metta in collegamento le vie ferroviarie esistenti con tecnologie moderne tipo Tram-Treno, anche
con adeguate risorse che incentivino il cittadino all’uso della mobilità alternativa); sarebbe la via
giusta per un futuro di progresso equo e sostenibile.