In un anno in 56mila sono transitati sul ponte tibetano di Sellano: e voi lo avete già fatto?

Una scommessa vinta quella sul rilancio di Sellano attraverso la realizzazione del ponte Tibetano che unisce il borgo alla frazione di Montesanto. Ad un anno dall’inaugurazione di questa opera finanziata dal Pnrr per oltre un milione e mezzo di euro, il sindaco Attilio Gubbiotti ha tracciato un bilancio del lavoro svolto dall’amministrazione comunale, e non solo, nel convegno ‘Un anno di turismo: risultati e prospettive future’, sabato 22 marzo, nell’ambito della due giorni di eventi ‘Un anno di Visit Sellano e del ponte tibetano più alto d’Europa’, organizzata con il sostegno del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano (BIM) del Nera e Velino della Provincia di Perugia. All’incontro hanno preso parte anche la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Paola Agabiti, il commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli e il destination manager di Visit Sellano, Paolo Borroi. Presenti, inoltre, diversi sindaci dei Comuni della Valnerina, consapevoli che il ponte può fare da triano per tutto il territorio colpito da terremoti e indebolito da un progressivo spopolamento. Questo attrattore turistico, infatti, ha fatto registrare 56mila ingressi in 12 mesi, 100 mila presenze sul territorio, nuove attività commerciali e un ritorno di giovani abitanti, che per un Comune con 970 residenti (150 a Sellano e il restante nelle frazioni limitrofe) rappresentano segnali importanti. L’altro lato della medaglia, addirittura, è che sono saliti vorticosamente i prezzi degli immobili e questo potrebbe scoraggiare chi ha intenzione di investire in nuove attività commerciali. Per questo sono al vaglio strategie specifiche, ma anche per arricchire l’offerta: si punta alle attività outdoor, in particolare orientate al cicloturismo. “Non abbiamo l’ansia da overtourism – ha detto il sindaco Gubbiotti –, ora dobbiamo occuparci della qualità dell’offerta e lavorare sulla specializzazione. Lavoreremo per far conoscere questo territorio e coinvolgeremo anche un testimonial, Vittorio Brumotti, una persona ‘pulita’ da diversi punti di vista, uno sportivo, amante della natura e degli animali”. “Ci siamo sentiti dire che era un’idea folle quella del ponte – ha aggiunto, poi, Gubbiotti –, un ponte pensato, progettato e costruito in 18 mesi; invece i numeri ci hanno dato ragione. Sono transitati 100mila visitatori da Sellano ma non solo, abbiamo coinvolto la Valle del Menotre, lo Spoletino e tutta la Valnerina. Non ci fermeremo al Ponte tibetano: a Sellano l’attore principale è la natura, con i percorsi sentieristici, le acque ma abbiamo anche tante tradizioni e cultura da far conoscere”.
“Nelle migliori delle aspettative – ha commentato Borroi – avevamo ipotizzato 30 mila passaggi in un anno sul ponte. Il dato aggiornato al 20 marzo è di 56mila paganti, quindi siamo felicissimi. Quando si affronta un progetto turistico da zero non ci si può attendere un cambiamento radicale in così poco tempo, ma siamo sulla strada giusta. Quello su cui punteremo sarà cicloturismo e attività outdoor, oltre a far soggiornare per più tempo le persone. Per ora è un turismo ‘mordi e fuggi’, ma avevamo calcolato anche questo”.
Di progetto ‘coraggioso’ e ‘apripista’ ha parlato la presidente Proietti. “Per quanto riguarda il nostro investimento – ha precisato Proietti – sarà non solo in promozione turistica, ma anche nel cercare di collegare sempre più e sempre meglio i nostri territori dal punto di vista digitale”.