Dal 29 marzo al 25 maggio a Perugia la personale di Nico Van Lucas: "L'arte informale", una mostra... di emozioni

25.03.2025 13:25 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Dal 29 marzo al 25 maggio a Perugia la personale di Nico Van Lucas: "L'arte informale", una mostra... di emozioni

Sabato 29 marzo, presso #Spazio a Perugia, in Via Luigi Bonazzi 57, dalle 17,30 in poi, si svolgerà il Vernissage della personale di Nico Van Lucas, dal titolo “L’arte informale”, che sarà in mostra fino al 25 maggio 2025, a cura dell’esperta d’arte Rita Rocconi. Luca Ghilardi è un Artista Informale nato a Milano, conosciuto con lo pseudonimo di Nico Van Lucas. Nelle sue opere l'attenzione non è posta direttamente sul soggetto, ma piuttosto sul gesto. L'amore per l'Arte Informale, l'interesse nel catturare e riprodurre la luce, la passione per l'esplosività dei colori, portano l’artista a realizzare sempre più questo tipo di pittura su tele di grandi dimensioni. Le sue opere, infatti, esprimono un senso di monumentalità che, attraverso una pittura gestuale e una forte carica espressiva, testimonia la potenza della creatività come istinto di liberazione delle idee e desiderio di libertà totale.

#Spazio, di Marianna Casavecchia, nasce come uno studio tecnico e diventa in breve tempo una vera e propria Galleria d’arte. #Spazio, punto d’incontro e di sperimentazioni artistiche, ospita, in maniera continuativa, da circa da 1 anno, mostre di artisti contemporanei umbri e non solo, con l’obiettivo di divulgare nuovi messaggi culturali attraverso Eventi di varia natura e non relegati alla mera visione dell’opera d’arte. Lo scopo, dunque, è nello stesso tempo quello di ospitare espressioni artistiche di vario genere e mettere a disposizione i propri spazi espositivi e di lavoro a patrimonio comune.

La mostra “L’Arte informale” di Nico Van Lucas è stata organizzata da Marianna Casavecchia in Partnership con WeareTeam di Banca Generali, un team di consulenti patrimoniali che si è fatto capofila del Progetto” Art to Finance-Quando il collezionismo diventa investimento” con lo scopo non solo di avvicinare le persone all’arte, ma è anche quello di tradurre un “Asset emozionale” in strategia di diversificazione patrimoniale.

Da sempre esiste un collegamento invisibile tra arte e finanza, si pensi al banchiere o al mercante nel rinascimento, che da buon mecenate finanziava le case regnanti e in cambio favoriva l’ascesa di importanti artisti del tempo. L’arte contemporanea è prima di tutto capitale intellettuale capace di aprire nuovi orizzonti anche nel mondo del lavoro influendo positivamente sui percorsi intrapresi e sui risultati ottenuti