Il Perugia fa emergere altre mancanze da parte del Lecco, per il quale la Serie B è ora difficile...

Sembra farsi sempre più in salita il percorso del Lecco verso la Serie B. Dopo la bocciatura arrivata dal Collegio di Garanzia del CONI e l'interlocutorio Consiglio Federale di ieri in tema di organici per il club lombardo la battaglia è destinata a continuare, con il Perugia che punta dritto alla riammissione al posto della formazione uscita vincitrice dagli ultimi playoff di Serie C.

Il Grifone guidato da Massimiliano Santopadre ha, infatti, presentato ulteriore ricorso presso il TAR del Lazio per riavere la cadetteria dopo l'ultima sciagurata stagione. Da tale ricorso si apprende che il Lecco non solo non ha "rispettato il termine del 20 giugno ma per avere, ancor prima, volato la disciplina prevista dal manuale delle licenze relativamente ai requisiti infrastrutturali".

Entro il 15 giugno 2023, infatti, le società avrebbero dovuto indicare lo stadio che intende utilizzare (Sistema delle licenze Nazionali, Titolo II, criteri infrastrutturali, lett. A, pag. 12), con la possibilità di integrare la documentazione entro il 20 giugno. Stando sempre al ricorso presentato dal Perugia, il club lombardo entro la prima scadenza avrebbe, invece, indicato lo stadio cittadino, mentre successivamente alla seconda deadline lo stadio di Padova. Procedendo, dunque, non ad una integrazione, ma ad una vera e propria modifica. A completare il quadro, infine, dalla documentazione esaminata si evince che "in data 5 giugno 2023, poi, la Lega B inviava a tutti i partecipanti ai play off di Lega Pro, apposita email con la quale venivano loro ricordati 'i documenti necessari a completare l’eventuale iter iscrittivo al campionato Serie BKT 2023/2024”, criteri infrastrutturali (ndr, stadio idoneo) inclusi.