Il calcio giovanile e dei dilettanti in Umbria non parte! Si va verso un rinvio generale dei campionati

Porte chiuse fra i dilettanti. Che cosa fare? Se lo chiede Nicola Agostini su Eccellenzacalcio, spiegando nell'articolo che la prossima settimana verrà pubblicato il nuovo Dpcm che dovrebbe prolungare le porte chiuse anche negli stadi dilettantistici. Le società umbre, a questo punto, si interrogano su cosa fare, considerando che l’Umbria è, insieme alla Toscana, l’unica regione in cui i campionati non hanno ancora preso il via. Si è atteso il 15 ottobre sperando che lo stato di emergenza potesse terminare e la situazione dei contagi potesse essere sotto controllo, in modo da poter ripartire in una quasi normalità. Invece, stato d’emergenza prorogato fino al 31 gennaio e la sensazione è che il nuovo Dpcm, come detto, prolunghi il divieto al pubblico sugli spalti nelle gare ufficiali. Domenica prossima prenderà il via il campionato di Eccellenza in Toscana, articolato in 3 gironi da 12. Intanto, i colleghi di Almanaccocalciotoscano, hanno lanciato la possibilità che la conferma delle porte chiuse, possa portare alla sospensione di tutta l’attività regionale, da parte del Comitato toscano, dall’Eccellenza ai campionati giovanili. Più di un’ipotesi per quanto riguarda la Toscana pronta a fermarsi.
E in Umbria? Il presidente della Nestor Danilo Rosati ha dichiarato apertamente di non voler disputare il campionato a porte chiuse e, come lui, anche altri presidenti sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Mancati incassi, calo di sponsorizzazioni, introiti nulli o quasi da bar e abbonamenti. Il tutto a fronte di un campionato, quello di Eccellenza, più lungo rispetto agli anni passati. Ieri sono stati pubblicati i calendari ma, non essendo partiti, c’è ancora tempo per pensare su quale possa essere la formula più giusta.
Con un altro aspetto importante da considerare. Un blocco dei campionati porterebbe ad una cristallizzazione delle classifiche, che tradotto significa: la prima sale in serie D, le ultime 4 retrocedono in Promozione, indipendentemente da quante gare si sono giocate.
Un rischio concreto soprattutto se dovesse perdurare l'incongruenza tra Protocollo Figc e decisioni assunte dalle Asl. Il protocollo prevede l'isolamento del solo tesserato positivo e dei suoi contatti stretti. In questo momento però il protocollo non trova applicazione e si assiste a continui rinvii. Solo per restare al girone delle umbre di serie D, domenica scorsa Siena-Scandicci è stata rinviata per la positività di un familiare di un giocatore dello Scandicci. Di questo passo, insomma, si va incontro a continui rinvii, cosa impensabile nel campionato di Eccellenza umbro, a 18 squade, dove non c'è spazio per i recuperi.
Incongruenza che può essere risolta solo da Governo e Federazione chiamati a fare chiarezza su questo aspetto. In questo senso, la decisione finale su Juve-Napoli farà scuola.
Senza considerare poi, ad esempio, che, per quanto riguarda le categorie giovanili, i genitori si ritroverebbero ad accompagnare i figli senza poter entrare negli impianti.
Che cosa fare? In Umbria c’è ancora tempo per prendere atto della situazione e valutare come agire nel modo migliore..