Dodici anni fa la morte a 17 anni di Ovidio Stamulis, con il dolore per l'omicidio ancora in tutti noi

05.10.2024 12:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Dodici anni fa la morte a 17 anni di Ovidio Stamulis, con il dolore per l'omicidio ancora in tutti noi

Sono passati 12 anni dalla morte di Ovidio Stamulis, che il 5 ottobre 2012, a 17 anni, fu vittima di uno degli omicidi più violenti che l’Umbria ricordi. Il terribile fatto di sangue mantiene sempre vivo il dolore di quella morte. Questo ragazzo gracile e pieno di voglia di vivere venne ucciso a colpi di bastone dal patrigno, reo confesso, nella sua casa di Pietrafitta, nel comune di Piegaro. Ovidio Stamulis era a un passo dalla salvezza, stava per lasciare quella casa per un posto più sicuro, lo aveva deciso il tribunale, ma non ebbe il tempo, venne massacrato. Significative le parole del cardinale Gualtiero Bassetti. "Fui io a celebrare i funerali – ha ricordato – e non dimenticherò mai la scena che mi si presentò al mio arrivo. Quando scesi dall’auto vidi la sua bara e intorno c’erano suoi amici, che vedendomi si alzarono tutti e mi puntarono il dito: ’Dov’era Dio quando è successo questo?’, mi chiesero, e io dissi solo: ’Era accanto ad Ovidio, Dio è sempre con chi soffre’. Quei ragazzi capirono in quel momento quanto io stessi condividendo il dolore di quella morte, capirono che non volevo fare discorsi retorici, fu un momento di profondo imbarazzo e sofferenza. Ecco, da questa immagine, dal sorriso di questo ragazzino – dice il cardinale Bassetti mostrando la piccola foto plastificata con il volto per sempre giovane di Ovidio – io non mi separo mai". Al processo non venne concessa alcuna attenuante generica, nessun presunto raptus di follia: Pietro Cesarini fu ritenuto colpevole ed evitato l'ergastolo grazie alla formula del rito abbreviato, per lui ci fu una condanna a 30 anni emessa dal gup di Terni. La comunità di Pietrafitta ancora piange quel ragazzo minorenne, Ovidio Stamulis, che era un esempio di integrazione ed era amatissimo da tutti per il suo impegno nel teatro parrocchiale.