"Non possiamo permettere di esser buttati fuori dalla nostra casa, che è il Curi"

30.07.2024 23:55 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Non possiamo permettere di esser buttati fuori dalla nostra casa, che è il Curi"

Lettera aperta ai tifosi del Perugia da parte di Stefano De Francesco. "Premetto di non avere nessun titolo per parlare delle decisioni che tanti tifosi del Perugia, stanno prendendo in queste settimane caldissime e non solo per la temperatura. Non ho nessun titolo se non l’amore per il Grifo e la fortuna di avere l’affetto e la stima di tanti tifosi come e più di me. Devo dire che soffro quando vedo messaggi di tifosi che in alcuni casi sono anche amici che dichiarano che non seguiranno più il Perugia, fino a quando Santopadre non se ne andrà. Non voglio fare i soliti proclami che la squadra si segue sia se vince, sia che perde. Chi ha scelto di tifare il Perugia e non qualche squadra blasonata, lo fa per senso di appartenenza, lo fa per l’amore per la nostra città, lo fa perché sedersi sui quei gradoni, con il proprio figlio dopo che si era stati accompagnati sugli stessi posti dal proprio papà è un qualcosa che ti resta dentro al cuore per sempre. Il carro dei vincitori ha fatto solo soste rarissime e fugaci a Perugia. Abbiamo avuto momenti esaltanti, abbiamo ottenuto qualche vittoria, inaspettata e per quello ancora più bella ma chi ha scelto di tifare il Grifo, ha scelto la città e quella maglia con il Grifo sul cuore. Abbiamo scelto l’appartenenza perché dei coriandoli lanciati a festeggiare la vittoria di una squadra lontana e chiusa dentro lo schermo della tv, seduto su una poltrona dentro un salotto, non sapevamo che farcene. Chi ha scelto il Perugia ha scelto altro. Ho sempre considerato una vittoria arrivare allo stadio con la mia sciarpa al collo, salutare le persone che conosco, abbracciare i miei amici ed entrare dentro lo stadio. Era la mia e la nostra vittoria…esserci sempre e comunque! Molti dicono che non vogliono più dargli soldi, che vogliono lasciarlo solo ed hanno ragioni da vendere ma non saranno i soldi degli incassi a lasciarlo in sella. Senza sponsor, senza la liquidità degli abbonamenti, farà una fatica indiavolata ad arrivare in fondo alla stagione e dovrà comunque cedere. Pensare di permettere a Santopadre di buttarci fuori dalla nostra casa è un affronto che non dobbiamo concedergli di fare. Sarebbe la sua ultima beffarda e sguaiata vittoria! Non lo possiamo, non lo vogliamo, non lo dobbiamo permettere! Un abbraccio a tutti e qualunque sia la vostra decisione vi voglio bene!".