Ecco come la pensa sul momento del Perugia l'opinionista Marco Casavecchia

Ci piace dare un contributo alla riflessione pubblicando la riflesdone di Marco Casavecchia, aprezzato opinionista ed insegnante, pubblicata sul sito ac-perugia.net diretto da Marco Mariuccini.
Ma c’è qualcuno a cui non va giù che la Società AC Perugia 1905 sia in mano a Santopadre e Moneti, oppure quelle che sembrano dicerie, “attacchi infondati”, come li definisce il Centro di Coordinamento dei Perugia clubs, rilievi continui che gettano dubbi ed incertezze sulla proprietà, sono solo frutto di operazioni di chi vuol trovare lo scoop ad ogni costo? Francamente non capiamo quanto stia succedendo intorno al Perugia calcio, speriamo solo non ci sia dietro qualche oscuro “manovratore” che sta operando affinché i due soci si stanchino e lascino la Società in mano a qualche altro soggetto, magari stavolta capace di pronunciare Perugia con una solo “g”, ma non necessariamente più forte, economicamente parlando. Girando per il web se ne leggono di tutti i colori. Si va da chi accusa la dirigenza di aver costruito una squadra con soli prestiti, “con i cartelloni pubblicitari …” o quasi (come se fosse una colpa, invece che un pregio quello di tenere d’occhio il bilancio), sfruttando le conoscenze di Mister FG con alcune Società di prestigio di serie A, a chi sostiene che i giocatori giochino male perché non pagati o mal retribuiti; c’è chi afferma che molti giocatori non sono adatti al campionato in corso, per dirla in modo chiaro “sono scarsi”, e chi addirittura sostiene che le difficoltà economiche dei due soci, sconsiglierebbero ai giocatori, un serio impegno in campo. In questo momento di difficoltà collettiva, sarebbe opportuno, secondo noi, stringersi attorno alla Società e alla squadra, poiché crediamo che sia fin troppo facile tifare e sentirsi fedelissimi quando le cose vanno bene, ma è molto più difficile farlo quando le cose non girano per il verso giusto. Se la Società ha ritenuto di dover operare certe scelte (esonero di Battistini e Arcipreti), che esse siano condivisibili o meno, vanno rispettate perché prese, crediamo, nell’interesse del Perugia, e non per ripicca contro questo o quello. Se la Società ha deciso di affidare la squadra a Camplone, un motivo lo avrà avuto, come lo ha, ora, nello spedire la squadra in ritiro in quel di Cascia. Non crediamo, personalmente, che i soci di maggioranza del Perugia si divertano a rimediare figure barbine o abbiano lesinato risorse economiche e fisiche per ritrovarsi una squadra viaggiare poco sopra la linea di galleggiamento dei play out né, tanto meno, che abbiano imposto a Battistini ed Arcipreti, la scelta di questo o quel giocatore, senza aver sentito il loro parere tecnico, concetto questo, ribadito a noi, da Santopadre in persona. Ora come mai prima, in questi due anni abbondanti dalla rinascita, la Società, la squadra e tutto l’ambiente hanno bisogno di fare fronte comune per non offrire agli avversari un altro elemento a loro favore. Sicuramente, l’aver vinto tanto ed anche in modo agevole in D ed in Seconda Divisione, può aver illuso qualcuno sulla possibilità di continuare a farlo con altrettanta facilità, in un campionato tosto e di ben altro spessore quale quello di Prima Divisione, dove, è bene ricordarlo, il Perugia si è presentato come matricola. Qualche difficoltà, era prevedibile, si sarebbe incontrata, e la mancanza di esperienza di Battistini, Arcipreti e degli stessi Santopadre e Moneti, può aver generato un “peccato originale” nella formazione della rosa, ma se si vuol tentare di salvare la stagione, a nostro parere, è necessario mantenere calma e lucidità nelle situazioni e nelle decisioni da prendere, dopo Cascia o dopo Sorrento. Il disfattismo e le polemiche non sono la cura, secondo noi.