Una poesia per ricordare Andrea Nardini, scomparso nel 2009

Una poesia per ricordare Andrea Nardini. Affetto e solidarietà in “versi” dagli amici, dai tanti conoscenti che apprezzavano le straordinarie doti umane e sportive di Andrea che un destino crudele ha strappato, il 9 luglio 2009, alla famiglia a soli 19 anni di età, vittima di un incidente stradale a Passignano. Giocava a calcio e ad ogni tocco del pallone per lui era gioia e voglia di vivere. “Un ragazzo eccezionale, solare, altruista, un grande sportivo con la passione per il calcio – testimoniano gli amici - che trasmetteva a tutti la voglia di vivere e di lottare per un ideale per un obiettivo comune. Si faceva volere bene dalla gente del paese per il suo modo spontaneo di essere gioviale, gentile, cortese e educato e pronto a dare una mano ai più bisognosi e non. Partecipava con trasporto a tutte le iniziative, sia quando era in barca in mezzo al suo amato Lago Trasimeno o sui campi di calcio con impegno e lealtà sportiva”. “Andrea aveva tanti amici e solo dopo la sua morte ne abbiamo scoperti così tanti che questi hanno dato la forza a tutti noi ad andare avanti anche se a stento. Questa poesia, caro Andrea – concludono gli amici – per non dimenticare, per ricordarti per sempre e stare vicini alla tua famiglia, la tua comunità, orgogliosa di averti conosciuto e che ti ricorderà sempre per il tuo sorriso e la tua voglia di vivere”. Un ragazzo mai dimenticato e che sarà sempre nella mente di tutti.
Per Andrea
“La palla è finita nel lago, è un globo
luminoso come un sorriso e caldo
al pari di un giorno d'estate.
La palla è finita nel lago e i pesci
l'inseguono d'istinto, facendone
tante scintille d'oro.
La palla è finita nel lago, a specchio
del cielo che riflette la bellezza
di te che hai il viso di un bambino.
Nel cuore, il gioco ci prosegue
e ci tuffiamo a cogliere il candore
che spandi come scia fra le barche.
Si sono fermati i giorni sui massi
dell'isole che formano le sponde,
adesso, del tuo sorso d'infinito.
Ti tengono a galla quell'onde
che non giungono a riva,
ti seguono, a notte, pallide stelle
che con la luce non toccano terra.
Noi, allora, riprendiamo la palla”
Passignano15.....red