Il Grande Perugia, ricordando il secondo posto del 1978-1979

17.05.2023 22:24 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Il Grande Perugia, ricordando il secondo posto del 1978-1979

Il Perugia ha avuto una partecipazione modesta nel nostro massimo campionato di calcio. Dalla sua fondazione, ovvero nel lontano 1905, conta solo 13 partecipazione nella Serie A, ma in queste tredici edizioni è riuscita a conquistare uno storico secondo posto nella stagione 1978-79.

Purtroppo, sarà solo un fuoco di paglia. Dopo soli due anni è di nuovo retrocessione in Serie B. Per rivederli in Serie A dopo gli anni 70 bisognerà aspettare il 1996. Oggi si lotta per evitare la retrocessione, anche se le quote salvezza dei siti scommesse stranieri non sono molto favorevoli. Meglio allora fare un salto nel passato e rivivere la storica stagione del Perugia di allora.

Noto come il “Perugia dei miracoli”, viene ricordato per il record di imbattibilità stagionale in Serie A pari a 30 giornate consecutive. Hanno fatto meglio solo il Milan nel 1991-92 (34 giornate) e la Juventus del 2011-12 (38 giornate). Quell’anno la classifica finale vedrà i biancorossi terminare il campionato dietro il Milan con soli 3 punti di distacco dopo 11 vittorie, 19 pareggi e 0 sconfitte. Le 30 partite senza subire sconfitte rappresentarono un record, ottenuto grazie alla caparbietà degli uomini in campo e alla capacità gestionale del coach Ilario Castagner.

Scomparso recentemente all’età di 82 anni, debutto professionista con la maglia della Reggiana, per poi proseguire con Legnano, Perugia, Prato e Rimini. Chiuse la carriera a soli 28 anni con circa 250 presenze e oltre 73 reti per dedicarsi subito alla carriera di allenatore. Iniziò immediatamente come viceallenatore di Corrado Viciani in Serie A, con l’Atalanta, ed allenò anche nel settore giovanile. Fu proprio con il Perugia che fece l’esordio in prima squadra da allenatore, portando i Grifoni a vincere il campionato e giocare finalmente in massima serie.

Gli anni del Perugia sotto la guida di Castagner portarono al primo trofeo internazionale del club, la Coppa Intertoto (1978), e il famoso secondo posto nel 1978-79. Il gioco del Perugia era considerato d’avanguardia per l’epoca. Ispirato al calcio totale dell’Ajax e reinterpretato con un particolare modulo 1-3-2-3-1 (che oggi potrebbe essere associato ad un 4-2-3-1), riusciva ad esaltare le qualità di giocatori come Franco Vannini, Walter Speggiorin e Salvatore Bagni.

Proprio Bagni trasse maggior beneficio dalle innovazioni tattiche, che lo portarono ad affermarsi passando dalla Serie D alla Serie A a poco più di venti anni. L’ala destra del Perugia dei miracoli fu una pedina fondamentale nell’undici titolare della squadra biancorossa, e a fine stagione contribuì al secondo posto con 28 presenze e 8 reti che gli valsero anche la prima chiamata in Nazionale.

«L'hanno chiamato miracolo e continuano a farlo, anche adesso che sono passati trent’anni. Errore marchiano. Molto può dirsi dell'imbattibile Perugia, di certo non che fosse scaturito da un intervento divino. Piuttosto, il risultato di cinque anni di lavoro serio fatto da gente seria. [...] La prima squadra capace di giocare un intero campionato di Serie A senza perdere una partita è stata un capolavoro. Di bravura. Di grinta. Di talento. Di uomini. La storia sono loro, i ragazzi di Castagner e D’Attoma, di Ramaccioni e della gente del Grifone»

Così scriveva Xavier Jacobelli nella prefazione del libro di Daniele Sborzacchi “L’imbattibile Perugia” (ed.Infopress, 2009). Parole quanto mai attuali che sottolineano come il risultato ottenuto dalla società tutta sia stato il frutto del duro lavoro e di gente seria. Cosa che, ci auguriamo, possa essere riproposta nuovamente per vedere ancora una volta i Grifoni correre sui massimi campi del nostro paese.