Ben 85 milioni di euro sono stati spediti dagli immigrati in Umbria ai loro Paesi d'origine

10.08.2023 17:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Ben 85 milioni di euro sono stati spediti dagli immigrati in Umbria ai loro Paesi d'origine

Ha superato gli otto miliardi di euro – meno rispetto all’anno precedente, ma in crescita del 44% nel quinquennio 2017-2022 – la somma di denaro che nel 2022 gli immigrati residenti in Italia hanno inviato nei loro Paesi d’origine. Di quella montagna di denaro la classifica delle regioni è guidata da Lombardia e Lazio, mentre l’Umbria è sedicesima con 85 milioni. A fotografare la situazione al 2022, elaborando i dati della Banca d’Italia, è la Fondazione Leone Moressa, istituto di ricerca creato e sostenuto dalla Confederazione generale italiana dell’artigianato (Cgia) di Mestre, che ha anche evidenziato i numeri provincia per provincia, nonché il percorso di questo fiume di denaro che esce dall’Italia. Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh con 1,2 miliardi di euro, pari al 14,6% del totale, cui seguono Pakistan e Filippine, tre Paesi che registrano un trend fortemente positivo negli ultimi cinque anni. Diminuiscono invece i flussi verso l’Est Europa e spariscono totalmente quelli verso la Cina, che nel 2012 riceveva tre miliardi di euro dall’Italia e oggi arriva appena a 23 milioni di euro, tanto da non figurare nemmeno tra i primi 30 Paesi destinatari. Mediamente, ciascuno dei cinque milioni di residenti stranieri in Italia ha inviato 136 euro al mese in patria e, osservando le prime venti comunità straniere presenti in Italia, i valori massimi si registrano tra i cittadini del Bangladesh (628 euro medi pro-capite), del Pakistan (435 euro), del Senegal (330 euro) e delle Filippine (327 euro). Gli 85 milioni di rimesse inviate dall’Umbria sono per il 74,2% relativi a Perugia (63 milioni) e per il 25,8% (22 milioni) relativi a Terni. Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, infine, «il volume delle rimesse inviate in patria dagli immigrati in Italia rimane elevato. Si tratta di un canale importante per il sostegno diretto alle famiglie, con risorse che finanziano istruzione, sanità e piccoli investimenti. Vanno poi aggiunti i flussi informali (regali, denaro consegnato a mano), frequenti soprattutto versoi Paesi più facilmente raggiungibili. Importante, inoltre, l’azione di controllo e prevenzione delle irregolarità, per evitare che questi strumenti siano utilizzati per evadere il fisco o finanziare attività illecite».