"Lamberto Zauli ha pagato con questo Perugia un anno di alchimie ed esperimenti"

31.10.2024 08:59 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Lamberto Zauli ha pagato con questo Perugia un anno di alchimie ed esperimenti"

L' opinione di Stefano De Francesco. "Lamberto Zauli (voto 6,5) non ha avuto il tempo di valutare e di preparare nulla. Un solo allenamento prima della partenza per Sassari, era troppo poco per trovare il bandolo di una matassa attorcigliata da un anno di alchimie ed esperimenti, da parte del tecnico Alessandro Formisano (voto 4), esonerato a furor di popolo. Il tecnico romano quindi decide di affidarsi alla vecchia vecchia guardia, cercando di dare esperienza e nerbo ad una squadra senza capo né coda. Il tentativo in parte riesce ed il Perugia tiene dignitosamente il campo ed esce sconfitta a testa alta e solo per l’ennesimo disastroso intervento di un portiere inadeguato come Gemello (voto 3), già sdraiato a terra, quando una zolla dispettosa gli alza la palla. Davanti a lui Zauli perde Angella dopo addirittura avere consegnato le liste e inserisce Leo (voto 5,5) insieme all’ inesperto Plaia (voto 5). La raffazzonata coppia cerca di fare il suo ma si perde completamente Fischnaller in occasione della prima rete (foto 1) e addirittura Plaia rischia di lasciare la squadra in 10, quando proprio allo scadere della prima frazione entra in maniera scomposta su un avversario, rischiando seriamente il secondo giallo e quindi di lasciare la squadra in dieci. Sugli esterni il solito generoso Mezzoni (voto 6) a destra, e il volenteroso Giraudo (voto 6) a sinistra, tengono bene le loro zone di competenza. In mezzo al campo Bartolomei (voto 6-) cerca di costruire gioco, non supportato da un involuto Torrasi (voto 5), irriconoscibile rispetto al giocatore arrivato a Perugia. Lisi (voto 6+) tiene botta e ha il merito di realizzare il calcio di rigore. Ricci (voto 4,5) è un fantasma che vaga sul terreno di gioco, senza trovare nè la posizione, nè una giocata che ci dia il sentore del suo essere in campo. Discorso a parte per il riesumato Matos (voto 5,5). Non è più un attaccante perché non conclude mai in porta, non è nemmeno un centrocampista perché non ne ha minimamente le caratteristiche, in special modo in fase di non possesso, non sappiamo che tipo di giocatore sia e soprattutto se lo sia ancora. Fare il centravanti del Perugia, come tocca a Montevago (voto 6,5) è davvero difficile, isolato davanti e con pochi palloni da giocare ma il nostro bomber fa ampiamente il suo. Sfiora il goal con un diagonale velenoso, deviato da Zaccagno con la punta delle dita e si procura il calcio di rigore, poi realizzato da Lisi. Il tempo di risalire e riscendere dall’aereo che il Perugia dovrà tornare in campo contro il Legnago, fanalino di coda. Chi parla a fine ottobre di stagione di transizione si condanna a mio parere ad un anno di sofferenza. Il Perugia deve migliorare in campionato e deve cercare di sfruttare la coppa. Molte squadre forti come Benevento, Pescara, Ternana ed altre sono già fuori dal tabellone ed altre come Padova e Vicenza sono in lotta per la promozione diretta e quindi più attente al campionato. È chiaro che non è facile ma lo spazio per un outsider come il Catania dello scorso anno che vinse la coppa Italia, dopo avere evitato i playout all’ultima giornata, esiste e va coltivato. Vorrei fare due riflessioni per non buttare a mare tutta la stagione.La prima è quella relativa allo staff atletico. Anche ieri due ricadute per Angella e Sylla a conferma di una catena di infortuni che sembra non avere fine. Quando la società deciderà di intervenire, sarà sempre troppo tardi. La seconda è quella relativa al DS Giugliarelli, colpevole quanto Formisano. La scelta del portiere, la mancata sostituzione di giocatori con le caratteristiche tecniche di Iannoni e Kouan e l’incapacità nel supportare la guida tecnica, ci convincono che anche lui, altro baluardo santopadriano, vada sostituito. Non è lui che può gestire un mercato difficile e condizionato dallo stralcio con l’agenzia delle entrate, come quello di gennaio. Terzo punto riguarda la società. Occorrono subito un DS che inizi a lavorare e un uomo di calcio che gli permetta di capire come funziona una società di calcio e li aiuti a gestirla dal punto di vista sportivo. Io ad ottobre non mi rassegno al nulla e fossi in Faroni, non mi ci rassegnerei a maggior ragione, perché trovare sponsor e risorse dopo una stagione inutile, sarebbe davvero complicato. Nessuno sponsorizza la mediocrità".