30 anni fa il drammatico incidente di Luca Panichi: oggi il suo racconto di vita e di quel giorno
Parla Luca Panichi, ciclista magionese, vittima di un gravissimo incidente in gara. "Con oggi sono passati 30 anni, e come sentirli tutti nella loro incredibile intensità! Il 18 luglio del 1994, fui travolto da un'auto durante una cronoscalata di ciclismo, nello stesso luogo dove l anno prima vincemmo il Giro dell'Umbria internazionale con Daniele Cignali, nell'Audax Piobbico del compianto Bibi! Maura Pazzaglia In quel frangente, mi stavo avvicinando al corridore che mi precedeva, e dunque, subito dopo l impatto, chiesi di portarmi la bicicletta, volevo risalire. Tuttavia, in quello stesso istante, mi accorsi di essere assolutamente immobile. Fermai tutti dal soccorrermi, perche' serviva solo la barella a cucchiaio! Il volo interminabile con l elicottero a Perugia e una diagnosi infausta: frattura di 3 vertebre cervicali, la seconda, la sesta e la settima e due vertebre lombari! A Perugia avviene il primo miracolo: decidono di mettermi un corpetto sperimentale chiamato Halo Vest, con il quale il dott. Giuseppe della Torre scommise sulla stabilizzazione della seconda cervicale: sfida vinta! Trasferito all'Unità spinale di Firenze, quella perugina era allora vacante, ci si pose il problema della sesta e settima cervicale, che decisero di non trattare chirurgicamente, grande era il rischio di subire ulteriori danni! L incontro telefonico con il Dott.Luca Papavero di Francoforte segnò la svolta: la compressione cervicale andava rimossa! A poco meno di un anno dallo scontro , decisi di farmi operare con un esito importante: al momento del mio risveglio, misi le mani di fronte a me, si muovevano, era fatta! Ecco, li, in quel momento, riparti' definitivamente tutto il mio percorso di riabilitazione, per riprendere a scorrere nella vita come sempre e più di prima! Il 18 Luglio 1995, accadde una tragedia irreparabile al Tour de France: Fabio Casartelli viene travolto da altri corridori in una caduta, lasciandoci in questa vita! In quello stesso istante ero in Germania in riabilitazione, e quando mi fecero leggere la notizia, corsi in una stanza da solo, a piangere come un bambino per la prima volta dopo l incidente. Senti' addosso la vera tragedia di chi, a differenza di me, era stato assurdamente estromesso dalla vita! Padre di un bimbo da due mesi, Fabio era ormai dentro una splendida carriera da professionista, un talentuoso che segnò fra i dilettanti, ed io c ero, una delle vittorie più importanti, il Gp di Capodarco internazionale, il 16 agosto 1991! L'anno successivo arrivò secondo con la maglia di campione olimpionico di ciclismo su strada, vinta con inusuale perentorietà, a Barcellona il 2 agosto 1992! Quel dolore plasmo' potentemente i miei significati di vita. Feci una grande riabilitazione in Germania, con la mia splendida famiglia accanto a non mollare mai, sostenuto dagli amici del paese di Magione e dagli amici del ciclismo!. Gli organizzatori del Gp Capodarco fecero una sottoscrizione x aiutarmi a migliorare, e l anno stesso in cui la gara diventò Memorial Fabio Casartelli, nel 1996, mi ci legai come testimonial, premiando da allora, ogni anno, con un mio premio personale, l'atleta più combattivo! Scorrere nella vita e' una cosa bellissima, ti riporta un po' a quello scorrere nei giochi con gli amici sulla terra con la liberta' di voler esprimere il meglio di se' stessi nella condivisione, poi arrivava il richiamo della mamma a casa, ed eravamo sempre contenti! Quella medesima felicita', quella liberta', l ho ritrovata nello scorrere delle ruote della mia bicicletta, solcando le strade dei miei allenamenti e delle mie gare, tutto cio', facendomi diventare cittadino del mondo! Nonostante che trent anni fa' quello stesso scorrere si interruppe improvvisamente, quelle mani che si muovevano davanti agli occhi dopo l intervento neurochirurgico, mi fecero riprendere lo scorrere nella vita con ancor piu' determinazione, al.punto da arrivare a spingere con gioia la mia carrozzina, nelle salite più belle del ciclismo! Quando l Amore entra dentro le tue molecole in pianta stabile, come mi e' fortunatamente accaduto, non ci sono ostacoli o tristezze che possano fermarti o scolorire il senso più bello dell'esserci, nella continua esplorazione dell'umanità delle persone, della bellezza del luoghi, della meraviglia della vita. Per mio padre, che non ha potuto partecipare e vivere dei miei migliori progressi e miglioramenti, continuerò a sorridere sempre, come faceva lui! Vamos".