Purtroppo, la partita di Civitanova ha fatto riemergere le frizioni all'interno della tifoseria della Sir

In questo momento c'è ben altro da pensare in casa della Sir Susa Vim Perugia, alla vigilia della final four della Coppa Italia, anche se la gara di ieri a Civitanova ha fatto riemergere le frizioni all'interno della tifoseria perugina, soprattutto attraverso foto e social, di cui ne è venuta a conoscenza anche la società. Con uno striscione dei Sirmaniaci che è andato a copre quello del gruppo della Gradinata Sir, dopo che questo era stato appeso sulla balaustra. Secondo quanto è emerso dalla parte dei Sirmaniaci, sembra - ma non si conosce la versione, avendo i responsabili limitato la visione del proprio gruppo social ufficiale - che lo striscione fosse stato posizionato in una posizione non consona. A rendere noto il fatto è stato proprio un post apparso sul gruppo della Gradinata Sir, in cui si dice che "considerando che tifiamo tutti la stessa squadra e considerando che è ben chiaro e palese che la tifoseria di Perugia non è solo Sirmaniaca, ma che si sono create da tempo altre tifoserie non ufficiali, fuoriuscite per vari motivi dal gruppo dei Sirmaniaci e che hanno una propria identità, riconosciuta e non, ed infine considerando che ci trovavamo in un palazzetto altrui nel settore ospiti, e siamo tutti ospiti, ciò che è stato fatto è una inutile e sciocca offesa a persone che tifano la Sir ed è stato fatto senza alcun diritto. Se al Palabarton appendessimo il nostro striscione sotto la curva Sirmaniaci lo potrei capire, ma in trasferta siamo tutti ospiti ed abbiamo tutti eguali diritti. Quindi considerate tutte queste cose è stato solo un gesto offensivo e non utile ai fini di creare un “tifo unito” come si era prospettato di fare. Detto questo auspico che ciò non accada mai più. Dalla foto emerge come, alla fine di questo siparietto, il gruppo di “tifoseria ufficiale” abbia coperto e sostituito lo striscione della Gradinata Sir Perugia Ovunque con il proprio, venendo meno ai principi di educazione e inclusione che dovrebbero essere alla base del sano tifo del nostro sport".