Il Comune di Perugia acquisterà l'ex cinema Eden di Ponte Felcino

05.08.2023 12:38 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Il Comune di Perugia acquisterà l'ex cinema Eden di Ponte Felcino

Per iniziativa del Consigliere Comunale di Perugia Gino Puletti e sottoscritto da tutto il gruppo consiliare nonché dal Consigliere Massimo Pici è stato approvato l’ordine del giorno con il quale si invita l’Amministrazione Comunale ad acquisire il complesso immobiliare dell’Ex cinema Eden di Ponte Felcino. Molteplici sono state le motivazioni per una realtà, come quella di Ponte Felcino, che ha subito negli ultimi decenni una forte trasformazione sociale ed economica, le cui principali cause vanno ricercate tra le scelte strategiche di natura urbanistica degli anni ’70-‘80, rivelatesi poi con il tempo sbagliate, e per trascorsi episodi di cronaca è oggi una frazione percepita come la più degradata all’interno del territorio comunale, con grave danno per l’economia delle attività, del mercato immobiliare e della qualità della vita dei cittadini residenti; tutto questo nonostante l’impegno delle numerose associazioni sociali e culturali presenti, sempre più in difficoltà a trovare risposte e relazioni con un tessuto sociale oramai fortemente sfilacciato e rarefatto. Ricordiamo un po’ di storia. All’inizio degli anni ’50 venne costruito un edificio destinato a cinematografo per iniziativa della famiglia Guelpa, allora proprietaria del Lanificio di Ponte Felcino, a beneficio delle attività sociali e sportive della popolazione locale. Questo atteggiamento “Olivettiano” della proprietà del Lanificio era già iniziato con i Bonucci che avevano fatto costruire tra il 1910 ed il 1918 due asili di infanzia, uno a Ponte Felcino e l’altro a Colombella, con l’intento di ospitare i figli degli operai ma che ben presto vennero messi a disposizione di tutta la cittadinanza. Poi alla fine degli anni ’60 il Lanificio trovandosi in serie difficoltà economiche fu salvato dall’entrata di nuovi soci imprenditori che, per razionalizzare tutte le risorse, decise di alienare i beni non funzionali all’attività, e tra questi c’era anche il fabbricato del cinematografo. Fu allora che gli abitanti di Ponte Felcino, temendo di perdere una struttura così importante per il sostentamento e lo svolgimento delle attività sociali, culturali, sportive e ricreative del paese diedero vita ad una società cooperativa senza fini di lucro, che vedeva promotori gli imprenditori del paese e protagonisti tutti i cittadini che parteciparono all’acquisto delle azioni. Non solo l’immobile venne salvato, ma nel 1974 venne anche ampliato per accogliere molteplici attività oltre a quella del cinema.
Dalla metà degli anni ’80 sia per l’entrata in vigore di normative sempre più impegnative sulla sicurezza, causa l’obsolescenza degli impianti e macchinari, e sia per la nascita di nuovi locali di pubblico spettacolo ad opera di imprenditori del settore, l’attività cinematografica cessò e l’utilizzo della struttura divenne sempre più raro e difficoltoso. A metà degli anni ’90 il rinnovato Consiglio della Società Cooperativa Ponte Felcino programmò un importante progetto di ristrutturazione con completo rifacimento degli impianti, che consentì di restituire la struttura alle attività ricreative e culturali della cittadinanza. Nel 1998 iniziano i rapporti con l’Amministrazione Comunale con la quale si stipula una convenzione annuale per l’utilizzo della sala di pubblico spettacolo per un determinato numero di giorni alla settimana, a beneficio delle associazione e delle scuole del territorio. Nei primi anni del 2000 la struttura venne ulteriormente potenziata dotandola di una cucina e di un piccolo bar interno. Poi dal 2002 a fronte dell’accordo per il cambio della durata della convenzione da uno a sei anni, l’A.C. chiese di renderla agibile anche per piccole attività teatrali. La Cooperativa accese un nuovo mutuo potenziando la struttura. Questo consentì di renderla struttura agibile e fruibile in maniera polivalente per molteplici attività quali piccoli spettacoli teatrali, feste danzanti, concerti, convegni e riunioni conviviali. La porzione più recente del complesso immobiliare rimane inutilizzata fino al 2016, quando si stipula un contratto di affitto con l’A.C. per creare la “casa delle associazioni”; ancora oggi il contratto è in essere e la porzione dell’immobile è utilizzata da associazioni che fanno laboratori didattici di tessitura con le scuole, condotti da vecchie maestranze del Lanificio, una biblioteca popolare che organizza attività di doposcuola e lezioni di italiano per immigrati stranieri, l’associazione tartufai ed attività di altre realtà associative che di volta in volta vengono ospitate. In tutti questi anni la Società Cooperativa Ponte Felcino ha mantenuto la disponibilità di un complesso immobiliare per il bene della cittadinanza, assolvendo al compito di promuovere la crescita sociale e culturale del territorio in un clima di solidarietà, sussidiarietà e collaborazione con il tessuto sociale e gli enti pubblici, affrontando il difficile compito di rispettare un equilibrio economico messo sempre più in difficoltà dalla rarefazione delle richieste di utilizzo per eventi di privati, quali feste di compleanno ed eventi vari che garantivano una risorsa vitale, causa l’apertura di nuovi locali sia di carattere privato che pubblico.
Successivamente alla ristrutturazione degli immobili, dal 1998 dapprima con l’ICI e poi dal 2012 trasformata in IMU, nonché la TARI, gravano sulle casse della Cooperativa per un costo medio mensile di circa novecento euro, oltre alle rate del mutuo per l’adeguamento dei locali. La Società Cooperativa Ponte Felcino non è più in grado di assolvere agli scopi sociali e mutualistici per i quali venne costituita 50 anni fa, vista l’insostenibilità economica determinata dai cambiamenti normativi, finanziari e del contesto socioeconomico. L’associazione a breve, in sede di approvazione del bilancio 2022, non potrà evitare la sua messa in liquidazione con il risultato che i beni immobili rimarrebbero inutilizzati e destinati all’abbandono, in attesa della presa in carico, forse, del Demanio con grande incertezza sugli esiti futuri del suo mantenimento e dell’uso futuro. Le amministrazioni comunali, grazie ai fondi per la Riqualificazione Urbana e del PNRR, possono accedere a dei finanziamenti a fondo perduto sui beni di loro proprietà grazie ai quali strutture come questa possono diventare ancora più efficienti e funzionali per tantissime attività. Per questi motivi, al fine di evitare la perdita di un bene identitario e di grande importanza ai fini sociali e culturali del territorio, con notevole aggravio per il degrado della frazione di Ponte Felcino, si è proposto di acquisire da parte del Comune il complesso dell’ex cinema di Ponte Felcino, relazionandosi con il soggetto proprietario in maniera tale da individuare l’iter meno economicamente gravoso, ricorrendo all’istituto della donazione o di altre forme ritenute comunque convenienti al fine del raggiungimento di tale lo scopo. “Il costo dell’operazione potrebbe essere di circa 100 mila euro, dichiara Gino Puletti, quindi una cifra veramente modesta rispetto alle grandi potenzialità che possiede il complesso immobiliare, tanto più che oggi l’A.C. avendo fatto grossi progressi nel recupero della situazione finanziaria, rispetto alla situazione deficitaria ereditata nove anni fa, ha la capacità di poter tranquillamente stipulare un mutuo per cifre di tali portate. Si tratta solo di attuare con convinzione una volontà politica, per il bene dei cittadini. Speriamo vivamente che questa irripetibile opportunità non venga persa”.