Francesco Giannoni non molla: a 94 anni non rinuncia a seguire il Perugia al Curi (grazie al figlio Claudio)
Bella la storia di Francesco e Claudio Giannoni. Sino al 1975, quando il Perugia giocava al Santa Giuliana, Francesco prendeva per mano il figlio Claudio, conosciuto anche come uno stor8ico podista della città, e insieme andavano a vedere la partita. Di tempo, da allora, ne è passato tanto. Scrive Daniele Cervino su La Nazione che oggi Francesco ha 94 anni e quella passione per il Grifo è rimasta intatta, attraversando il tempo. «Solo che adesso - spiega il figlio - sono io a tenergli la mano e ad accompagnarlo al Curi. La fede calcistica me l’ha trasmessa lui». La sua presenza - con il cappellino rosso in testa - è uno dei punti fermi della giornata allo stadio anche per chi con lui condivide il settore. L’anno scorso, nel campionato di serie C, non si è perso una partita in casa. «Non molla mai. Anche quando giochiamo in trasferta condividiamo ansie ed esultanze», la testimonianza. Francesco ha conosciuto Franco Vannini, Renato Curi e il capitano Frosio, ammirando le gesta del Perugia dei Miracoli, capace di non perdere mai nella stagione 1978-79, con Ilario Castagner in panchina. C’era con Paolo Rossi e quando Luciano Gaucci presentò Cornacchini, Grosso, Liverani, Materazzi, Ze Maria, Nakata e Miccoli. «Ma i suoi grandi idoli sono stati Milan Rapajc e Marco Negri; mentre come allenatore porta nel cuore Giovanni Galeone», sottolinea ancora il figlio. Il fedelissimo di 94 anni si conferma l’abbonato più anziano e anche in questa stagione è pronto a tifare Grifo. Ma non più in Curva, perche la famiglia gli ha raccomandato di sedersi in tribuna, soprattutto nel periodo invernale. «Abbiamo sempre continuato ad andare allo stadio, anche di sera, e non smetteremo adesso», il loro racconto. Tanto che Claudio, classe 1961, gli ha regalato l’abbonamento. «Sa, il Perugia riesce a farlo sentire ancora giovane», ammette. E a chi gli chiede cosa pensa della formazione allenata da Alessandro Formisano, risponde: «I risultati non sono stati positivi in questi ultimi anni, ci sono tante polemiche sulla gestione societarie. In famiglia non abbiamo mai preso in considerazione la gestione del club, ci siamo preoccupati soltanto di tifare la maglia. La fiducia l’abbiamo sempre data e quest’anno ci auguriamo di tornare in serie B, perchè questa città lo merita. Allo stadio andiamo ad assistere a uno spettacolo, lo sport deve essere un momento di aggregazione e non di conflitto. Una passione pura».