L'Angelana non ci sta! "Non considerateci la barzelletta del calcio umbro: tante cose inventate"
L’ASD Angelana 1930 intende tutelare la propria immagine e quella dei propri tesserati in merito ai provvedimenti del Giudice Sportivo, resi noti all’interno del comunicato n. 31 del 27.09.2023, relativi ai fatti accaduti nel corso della gara di domenica 23.09.2023 tra Angelana-Tavernelle, nonché riferiti a quanto riportato all’interno del referto di gara dal sig. Giuseppe Merlino di Pontedera.
Prima di procedere con l’elenco delle tante inesattezze riportate nel comunicato, tali da produrre un quadro sanzionatorio del tutto fuorviante ed eccessivamente afflittivo che non ha precedenti nella storia del club, l’ASD Angelana 1930 ci tiene a precisare di essere perfettamente consapevole del fatto che sono stati commessi degli errori da parte di alcuni tesserati, che se fossero stati fatti “pagare” in una giusta misura non avrebbero fatto scaturire alcuna reazione da parte della dirigenza. Ciò premesso, il contenuto del comunicato n. 31 del 27.09.2023 e la ricostruzione assai parziale e incorretta dei fatti avvenuti hanno spinto la dirigenza stessa a muoversi in prima persona, e in tutte le sedi opportune, per riconoscere la propria totale estraneità a buona parte dei fatti contestati, evitando anche e soprattutto il rischio di venire considerata alla stregua della “barzelletta” del calcio regionale.
Nel comunicato, fatto sulla base gli elementi riportati nel referto di gara, il sig. Giuseppe Merlino di Pontedera (che ha espulso tre giocatori e tre componenti della panchina nel giro di pochi minuti), si parla di “tifosi riconducibili alla società che pronunciavano fasi ingiuriose all’indirizzo dell’arbitro. A fine partita, di due sostenitori che si aggrappavano alla rete di recinzione scuotendola in maniera minacciosa, proferendo frasi ingiuriose e minacciose all’indirizzo dell’arbitro. E che per tutta la durata del secondo tempo i cancelli che delimitano la zona spogliato sono rimasti aperti, consentendo la presenza di estranei. E uno di questo, “pacificamente” riconducibile alla società Angelana, al momento del rientro negli spogliatoi proferiva gravi offese all’indirizzo dell’arbitro”, comminando per i fatti contestati una multa di 500 euro. Come faceva però il sig. Merlino a sapere che i cancelli erano aperti, dal momento che dal rettangolo di gioco è impossibile avere una visuale degli stessi? Può essere che ci sia stato qualche “informatore” che abbia passato le informazioni (peraltro inesatte) portando lo stesso a scrivere cose non veritiere?
Sempre nel comunicato viene riportata l’inibizione a svolgere qualsiasi attività fino al 25.11.2023 da parte di Loris Gervasi, così motivata: “Perché, in segno di protesta dell'avvenuta espulsione dell'allenatore, protestava platealmente proferendo frasi irriguardose all'indirizzo dell'arbitro. Alla notifica dell'espulsione, ritardava l'uscita dal terreno di gioco”. Come è possibile che Gervasi abbia protestato per l’espulsione dell’allenatore, se questa è successiva alla sua di espulsione (come le immagini hanno potuto confermare)?
Ancor più clamorosa è la squalifica comminata fino al 15.10.2023 nei confronti di Enrico Galli, al quale viene contestato “a gioco fermo, di aver protestato platealmente con linguaggio scurrile”. Forse però il sig. Merlino si riferiva a Luca Cetra, dirigente regolarmente in panchina, che a sua volta ha espulso dal rettangolo di gioco (a differenza di Galli, che non ha ricevuto alcun provvedimento disciplinare), senza farne alcuna menzione nel referto? È possibile dunque ritenere che ci sia stato uno scambio di persona? Così fosse, la gravità dell’errore risulta piuttosto evidente.
In merito alle squalifiche comminate nei confronti di Matteo Subbicini (10 giornate) e Thomas Ventanni (8 giornate), l’ASD Angelana 1930 ritiene che l’entità delle stesse sia abbondantemente e ingiustificatamente superiore a quelle che potevano essere le legittime aspettative dei diretti interessati. Anche qui la ricostruzione dei fatti è volutamente “forzata”, giocando sul fatto che entrambi abbiano appena “appoggiato il braccio sulla spalla dell’arbitro, senza provocargli alcun dolore”.
Al riguardo, l’ASD Angelana 1930 intende sottolineare una grave mancanza che dal periodo del Covid si è perpetrata e ripetuta nel corso degli anni: l’impossibilità di avere un confronto con arbitri (quindi AIA regionale), federazione (quindi CRU), società, allenatori e capitani, un momento che in passato ha contribuito a promuovere forme di collaborazione concrete e ad aprire un canale anche comunicativo tra giocatori e direttori di gara. Come mai da alcuni anni si è persa quella che era a tutti gli effetti una buona abitudine? È soltanto a causa di impedimenti logistici (quindi scarsa organizzazione) o non c’è più la volontà di affrontare determinati temi cooperando per rendere migliore il prodotto calcio regionale? Ogni società dilettantistica si fa carico di enormi sacrifici per poter garantire la piena riuscita dell’attività sportiva regionale, sia a livello di costi economici, sia di materiale umano utilizzato. Di questo passo, ci chiediamo quanti imprenditori e quante società avranno ancora voglia di investire tempo e denaro, sapendo di non essere in alcun modo tutelate di fronte a simili episodi.
Per tutti i motivi sopra elencati, l’ASD Angelana 1930 rende noto di essersi già mossa per difendere i propri interessi in tutte le sedi opportune, con la sola intenzione di rivendicare una valutazione equa e non “sommaria” e volutamente “esagerata” dei fatti contestati. Lo fa nell’interesse dei tesserati coinvolti, ma anche a garanzia di tutte le società dilettantistiche umbre che potrebbero a loro volta ritrovarsi in una situazione simile, non per propria volontà ma per evidenti limiti altrui. Auspicando che tutto questo rimanga un caso isolato, una triste pagina da cancellare in fretta, seppur la gravità delle sanzioni comminate non potrà che influire negativamente sul proseguo della stagione del club.