Il Perugia di oggi? "Gli acquirenti hanno fatto di tutto per entrare a mercato chiuso e non poter operare..."
Ecco il parere dell'ex presidente del Perugia Roberto Damaschi sulla situazione attuale del club biancorosso. Un parere senza mezzi termini e di chi ha chiaramente le spalle larghe. "Da più parti mi chiedono cosa penso. Penso che a pensarci mi viene il mal di testa. Però proviamoci. Una squadra costruita, si fá per dire, da un uomo solo al comando che voleva andarsene e quindi alla meno peggio. Gli acquirenti hanno fatto di tutto per entrare quando il mercato era già chiuso ed avere il salvacondotto di non aver potuto operare, già questo per me era sufficiente per avere grossi dubbi su tutta la vicenda passaggio di società. Di fatto siamo passati da una società con l’uomo solo al comando ad una con l’uomo solo e basta perché del comando non c’è traccia. Persi per strada soci e/o presunti tali l’unica decisione che ha preso é l’esonero di Formisano quando ormai la cosa era irreversibile. Scelta del nuovo allenatore, appunto chi lo ha scelto? Perché? Zauli é un allenatore che in categoria ci sta pure, non un top, ma neanche uno scappato di casa, era peró l’ultimo ad essere adatto a questa situazione, un’esteta, uno che ama giocare spregiudicato, con questa rosa come fá? Rosa che manca di due caratteristiche fondamentali, qualità e dinamismo. Rosa che ha perso Dell’Orco, Lewis e Cisco, rimpiazzati con giocatori della primavera 2 neanche troppo brillante, assenze a cui si aggiungono quelle contingenti per guai muscolari che la dicono tutta sullo staff estivo e sul perché ad Agosto andavamo a mille. Quindi... Calciatori: oltre a tutti i limiti bisogna dire che negli ultimi anni é troppo facile fare il calciatore a Perugia, la colpa é sempre degli altri, andrebbero “Messi in condizione” di sputare sangue ed assumersi delle responsabilità, gente ad esempio come Bartolomei, Ricci e Matos deve per forza dare di più. Allenatore: almeno per ora é inutile buttare l’acqua con tutto il bambino, andrebbe messo almeno nelle condizioni di avere una rosa degna ed aiutato nella gestione ambientale. D.S. Lo compatisco, due anni a fare il DS del nulla, il ministro senza portafoglio, tra l’altro é a scadenza, o gli si dà fiducia con un rinnovo o si mette da parte. Certamente poteva avere occasione migliore. Società: quale? Chi? Ma soprattutto perché? Nel senso che ad oggi non ho capito chi glielo ha fatto fare e probabilmente non lo ha capito neanche lui. Bonus ammesso che ne aveva già sono finiti. L’acquisto della società é stata una libera scelta, conosceva le condizioni per cui c’è poco da lamentarsi. Chi entrava sapeva che servivano milioni di euro e se non era disposto a spenderli poteva benissimo astenersi, oppure non credere a chi gli raccontava che l’avventura fosse un grande business, per ora mi fermo….".