In Serie D l'Orvietana si gode il talento di Alessandro Orchi: un centrocampista dal lavoro "oscuro"
In casa dell'Orvietana è il momento di Alessandro Orchi. I due allenatori succedutisi alla guida della squadra da quando ha messo piede a Orvieto non si sono mai sognati di mettere in discussione il trentunenne centrocampista di Civitavecchia. Non lo pensava Fiorucci, né lo sta facendo Rizzolo. Proviamo a scoprirne le ragioni con il diretto interessato, mettendo in mezzo Giacomo Bulgarelli (RIP), gloria del Bologna e della nazionale azzurra, molto apprezzato da ogni tecnico, anche lui poco appariscente e più volte classificato come gran giocatore “nell’oscuro lavoro a centrocampo”: “Sarei presuntuoso se mi paragonassi a un campione, tra l’altro conosciuto soltanto quale commentatore televisivo. Sono d’accordo, però, sul fatto che il lavoro da me svolto possa colpire poco l’occhio del tifoso. Non me ne duole, perché a me basta e piace lavorare per la squadra sapendo che, se riesco a svolgere bene il mio compito, i benefici ricadono sul gruppo. Sono poco adatto, anche per carattere, a cercare il numero ad effetto o la giocata particolare ma ritengo di saper svolgere quanto mi viene chiesto in maniera intelligente. Cerco sempre di essere giocatore ‘di squadra’ che non si risparmia sul piano fisico e tantomeno su quello mentale. Ho piena consapevolezza di come quanto faccio sia complicato da focalizzare per quelli che si limitano a seguire la squadra di domenica, e sono i più, ma non possono seguire la preparazione in settimana. Confesso, che partecipare all’organizzazione del come gestire una partita , anche con il mio contributo, quando serve, è uno degli aspetti preferiti del mio mestiere”. Dicci, allora, qual è lo sbaglio o gli errori da evitare con il Terranuova: “Innanzitutto, quello di sottovalutare l’avversario. Noi stiamo facendo bene e vogliamo allontanarci il prima possibile dal 17 (punti attuali). La strada è ancora lunga e lo sappiamo bene da ragazzi responsabili come siamo stati fino a ora. La superficialità non paga”. Dalle tue parole ci sembra di capire che tieni molto, dettagli compresi, al modo in cui va preparato l’evento domenicale. A proposito della qualità del lavoro come valuti quello svolto questa settimana per sfidare un avversario finora imbattuto in casa: “Abbiamo lavorato bene e tanto come del resto stiamo facendo dall’inizio. Non vorrei sembrare esagerato se dico quanto sia piacevole allenarsi con questo gruppo che ha unità d’intenti e lotta unito per la stessa causa. Io credo d’essere un buon osservatore. In tale ruolo ho notato che i tre punti con la Sangiovannese non c’ abbiano per niente appagati. Anzi, la vittoria ha fatto crescere gli stimoli per andare a infrangere il mini-record del Terranuova”. Con l’augurio che l’Orchi-pensiero sia per davvero tanto diffuso il resto diviene semplice informazione di servizio. Giacomo Bologna, mancino con preferenze offensive, ha preso il posto di Lattuchella emigrato a Mestre. “Un cambio, che non ha assolutamente alterato gli equilibri – precisa il d.s., Severino Capretti”. Si prolunga, invece, l’assenza di Andrea Congiu. A provocarne la seconda fermata, dopo quella per squalifica, è stata la frattura alla falange del dito mignolo dopo l’impatto involontario con il piede di Ricci. Marchegiani e Cerquitelli sono oramai a un passo dal rientro nel gruppo. Dirige Michele Coppola dalla Sez. di Castellammare di Stabia. Marchigiani i due assistenti: Serafino Marchei di Ascoli Piceno e Sara Silenzi di San Benedetto del Tronto