Una "grana" per Brunello Cucinelli: la Levi Strauss lo accusa di aver "copiato" l'etichetta dei jeans!
Una grana per Brunello Cucinelli in arrivo dagli Usa. Al centro di una diatriba c'è l’etichetta rettangolare applicata ai pantaloni, che mette contrasto la Levi Strauss, storica azienda di denim americana, e Brunello Cucinelli, azienda di abbigliamento di lusso di Solomeo che ha da poco superato di slancio il miliardo di euro di fatturato. L’azienda americana, secondo quanto riportato da Reuters, due giorni fa ha depositato presso la corte federale di San Francisco una denuncia nella quale accusa Cucinelli di aver violato il brevetto dell’etichetta rettangolare da tasca. Levi Strauss avrebbe anche fornito 14 foto di capi di abbigliamento Brunello Cucinelli contenenti copie «quasi identiche» della sua linguetta. Levi Strauss sostiene che i consumatori potrebbero confondersi e questo comporterebbe una perdita di vendite. L’azienda soffrirebbe così un «danno incalcolabile e irreparabile» alla propria reputazione. Non è la prima volta che l’azienda americana dei blue jeans cita in giudizio - con formule molto simili - un brand di moda per la violazione del suo marchio di fabbrica. L’etichetta rettangolare infatti è stata registrata nel 1938. Nel 2018 era infatti toccato a Kenzo e nel 2019 a Saint Laurent. Le due aziende francesi erano stata denunciate per la stessa ragione, ma secondo Reuters entrambi i procedimenti si sono risolti in un accordo tra le parti. In questo caso Levi Strauss ha affermato di aver fatto alcuni tentativi di risolvere la disputa senza ricorrere al tribunale, ma senza successo. Nessun commento, invece, da parte di Brunello Cucinelli.