Tre domande a Davide Candellaro, centrale della Sir Susa Vim Perugia
La SuperLega come meta e ispirazione di altre realtà pallavolistiche d'Europa, la rapida crescita di Civitanova, i cali di tensione e la capacità di reagire dei top team, la grande qualità delle coppie di opposti in SuperLega. Ma anche la capacità di “assorbire” da coach e giocatori nelle esperienze da assistente, la consapevolezza del proprio ruolo quando si gioca poco e la capacità di saper vedere, sin da giovani, un futuro oltre il campo. Questi i temi principali della nona puntata di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni.
Davide Candellaro (Sir Susa Vim Perugia)
SPOSTARSI DA PERUGIA - Cosa mi convincerebbe? Le ragioni di un normale sportivo. Non giocare è qualcosa che fa 'pensare' un giocatore, ma devi riconoscere il contesto in cui sei, avendo davanti fra i migliori esponenti del proprio ruolo. A me piace anche il ruolo che, ad ora, penso di avere, ovvero aiutare e dare qualche consiglio. Abbiamo ritmi velocissimi. Avere qualcuno che vede le cose diversamente, da fuori, può dare una mano.
ERRORI CONTRO MONZA - Contro Monza non abbiamo fatto una partita stellare. Il primo set lo abbiamo perso ai vantaggi, buttando via due o tre contrattacchi, di cui due free ball. Poi tocca vincere tre set di fila. Una squadra come la nostra non si può permettere certe inesattezze.
I DECIBEL DI LORENZETTI - Lorenzetti alza la voce poche volte, ma quando la alza si fa sentire. Una serie di errori in attacco e su qualche battuta di troppo, si stava spegnendo il ritmo. E forse abbiamo subito qualche muro di troppo.