Il Perugia vuole a tutti i costi la Serie B: si fa di tutto ed ecco il contro-ricorso al Tar del Lazio!

25.07.2023 12:43 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Il Perugia vuole a tutti i costi la Serie B: si fa di tutto ed ecco il contro-ricorso al Tar del Lazio!

Scrive dettagliatamente e minuziosamente Marco Taccucci su Grifotube che il Perugia calcio ha presentato ricorso al TAR del Lazio con la richiesta di rigettare, perché infondato, il ricorso inoltrato da Lecco e Figc al TAR del Lazio contro la pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni che aveva accolto il ricorso del Grifo contro l’ammissione in B dei lombardi .

In particolare nel contro-ricorso presentato dal Perugia il Lecco “non solo ha presentato con tre giorni di ritardo la documentazione relativa allo stadio di Padova ma tra il 15 giugno ed il 20 ha modificato le indicazioni relative all’utilizzo dello stadio stesso. Finestra nella quale invece ogni club avrebbe potuto solo dar corso alle integrazioni. La disciplina dice infatti che tutti gli adempimenti potranno essere integrati senza dare luogo a sostituzioni.

Viceversa - si legge nel contro-ricorso del club redatto dalla professoressa Giani- il 15 giugno il Lecco dichiara che intende utilizzare il proprio stadio pur sapendo che tale stadio non è norma per la B e una volta scaduto il termine del 20 modifica l’indicazione da compiersi irretrattabilmente il 15 giugno comunicando che invece giocherà a Padova”.

Il Lecco in sintesi, secondo il contro-ricorso del Perugia, avrebbe dovuto essere escluso per il solo fatto di aver modificato le indicazioni dello stadio in cui giocare poiché tale modifica non è consentita dal sistema delle licenze.

Il Perugia punta il dito anche contro la FIGC “perché avrebbe illegittimamente sorvolato su tale palese violazione della disciplina.

Inoltre il Consiglio Federale della FIGC- secondo il Perugia- ha chiuso gli occhi persino sulla regola per la quale la documentazione presentata oltre il termine perentorio del 20 giugno non avrebbe potuto essere presa in considerazione ne dalla Commissione Criteri Infrastrutturale nella dalla Federazione.

Nel contro ricorso il Perugia sostiene che è chiaro che la indicazione -in data 15 giugno- dello stadio di Lecco non è stata fatta in buona fede. Si indica in buona fede - si legge - che uno stadio nel quale, al momento della indicazione, non si dubita che si potrà giocare. Viceversa, chi scientemente indica uno stadio che, al momento della relativa indicazione, ha la certezza non essere idoneo, è chiaro che lo fa soltanto per fare comunque il nome di uno stadio e per non essere escluso per il solo fatto di non aver indicato uno stadio. La malafede del Lecco ha dunque del clamoroso. Conseguentemente, parimenti clamoroso è l’atteggiamento di FIGC che un tale comportamento scorretto continua ad assecondare.