Clamoroso! Con le vendite in calo, il Corriere chiude una storica edizione mandando a casa giornalisti e dipendenti
Una brutta notizia per il mondo dell'informazione. Che fa guardare con prospettive quanto mai incerte al futuro. Oggi va in edicola per l'ultima volta lo storico Corriere di Siena, visto che l’editore del gruppo umbro (Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero e il Tempo, il Corriere dell’Umbria, il Corriere di Viterbo, il Corriere di Rieti e il Corriere di Arezzo) ha deciso infatti di sospendere le pubblicazioni a tempo indeterminato, lasciando senza lavoro (e senza stipendio) i redattori e i collaboratori. Ai redattori verranno dati permessi non retribuiti per starsene a casa, ovvero senza percepire alcuna somma di denaro. Per ora la scelta riguarda esclusivamente l’edizione senese, ma c'è timore. Questa la nota del Cdr.
“Il Cdr del Corriere è stato contattato in maniera urgente dal rappresentante dell’azienda Vito Nobile nel tardo pomeriggio di mercoledì primo aprile per una convocazione in videoconferenza per le ore 22 della stessa giornata. All’incontro, oltre a Nobile e ai membri del Cdr, erano presenti Daniele Cavaglià e il direttore Davide Vecchi. L’azienda ha illustrato la situazione del gruppo in questo difficile momento a seguito delle restrizioni messe in atto dal Governo per contrastare il Coronavirus. L’azienda ha messo in evidenza i cali di fatturato dovuti al dimezzamento delle copie vendute in edicola e all’azzeramento dei ricavi da pubblicità. Secondo i dati che sono stati illustrati le copie vendute in edicola sono attualmente circa 5.000 sommando le edizioni di Umbria, Siena, Arezzo, Rieti e Viterbo già in foliazione ridotta anche per la difficoltà del reperimento della carta. L’azienda ha quindi prospettato la volontà di sospendere le pubblicazioni in maniera cadenzata delle varie edizioni (per l’Umbria era prevista la sola chiusura della redazione di Terni). In alternativa, è stata proposta la rinuncia alle ferie e ai recuperi accumulati e maturati al 31 marzo 2020. Tale rinuncia avrebbe rappresentato, secondo l’azienda, un piccolo sforzo dei redattori per aiutare il Corriere ad uscire dalle secche della crisi. Al cdr è stato chiesto di arrivare a un pronunciamento unanime nell’arco di sole 24 ore. Il 2 aprile il Cdr ha iniziato dalla mattinata a contattare, illustrando la proposta dell’azienda, i singoli capi servizio delle redazioni di Rieti-Viterbo, Arezzo, Siena e nel pomeriggio i colleghi delle redazioni di Perugia e Terni. I capi servizio delle redazioni periferiche e dei settori della sede centrale sono stati invitati a esplicitare la posizione dei colleghi in merito alla richiesta dell’azienda. Le risultanze della consultazione hanno rilevato la mancanza di unanimità. In serata il Cdr ha riferito a Vito Nobile, Daniele Cavaglià e Davide Vecchi l’esito dell’esplorativa. L’azienda ha preso atto della comunicazione e l’incontro si è chiuso in pochi minuti senza che il Cdr abbia avuto la possibilità di approfondire eventuali argomenti di discussione o eventuali proposte alternative da mettere sul tavolo. I contatti tra il Cdr e l’azienda nella persona di Vito Nobile sono proseguiti nella mattinata del 3 aprile. In un terzo incontro convocato per il tardo pomeriggio del 3, l’azienda, alla presenza del direttore Davide Vecchi, ha comunicato la decisione di sospendere, a partire dall’edizione di lunedì 06/04/2020, le pubblicazioni dell’edizione del Corriere di Siena sino a data da destinarsi. L’azienda ha annunciato che nel periodo di sospensione delle pubblicazioni ai colleghi saranno fatte smaltire ferie e recuperi arretrati. Qualora il monte ferie e recuperi fosse completamente smaltito le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti. Inoltre, alla luce della riduzione delle foliazioni su tutte le altre edizioni, l’azienda ha annunciato di voler utilizzare un organico proporzionalmente ridotto in modo da far smaltire gli arretrati. Settimanalmente saranno consegnate le turnazioni con gli smaltimenti ferie e permessi accumulati. Anche in questo caso qualora il monte ferie e recuperi fosse smaltito prima della fine dell’emergenza le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti. Infine, in relazione agli sviluppi normativi che si attendono dal Governo per eventuali aiuti all’editoria, l’azienda si impegna a tenere costantemente aggiornato il Cdr sull’evolversi della situazione, in particolar modo sull’applicazione della cassa integrazione in deroga con la causale “COVID-19 nazionale”. Il Comitato di redazione ha proposto di adottare una soluzione non traumatica per l’edizione di Siena ma che nello stesso tempo andasse nella direzione di un contenimento dei costi. E vale a dire l’accorpamento delle edizdioni di Siena a Arezzo, così come già fatto con Rieti e Viterbo. L’azienda ha respinto la proposta”.