Succede anche questo nelle corse! Ma un episodio così non lo avevamo mai visto!
Quanto accaduto lunedì 25 aprile a Castel Bolognese alla 50 km di Romagna è una cosa che da un lato fa sorridere e dall'altra suscita anche un po' di rabbia. Un fatto anomalo, se non incredibile. Ma vogliamo che sia il diretto interessato a raccontare la propria esperienza. Ovvero quel Claudio Guidotti, podista toscano di Borgo San Lorenzo, compagno di corse nelle maratone e nelle ultramaratone di tutta Italia, sempre con il sorriso. Ecco il suo racconto. "50 Km di Romagna: 35 km fatti discretamente, nella prima parte in compagnia delle amiche Claudia Carletti e Anna Cazzaniga, poi dopo la discesa che ha presentato il conto alle mie articolazioni, si è spenta la luce e con qualche difficoltà l'ho portata a termine in 5 ore e 26 minuti .... Ma ecco la doccia fredda, appena tagliato il traguardo: mi piomba addosso uno zelante e intransigente giudice Fidal e con una certa arroganza mi comunica che sono stato SQUALIFICATO (la prima volta in 42 anni di attività podistica). Motivo: perché a 30 metri dall'arrivo ho preso il mio cane, la mia Laika per il guinzaglio e ho fatto l'arrivo con lei (cosa che ho fatto anche nei 7 anni precedenti, senza mai nessuna contestazione). Bisogna notate bene che il giudice stesso ha riconosciuto di avermi visto prendere il cane a 30 metri dall'arrivo (attenzione 30 metri su 50 chilometri...), neanche fossi il primo, visto che in classifica ero in 530esima posizione. Faccio notare, se non mi è sfuggito, che sul regolamento della gara non ho trovato nessuna clausola, che darebbe atto alla mia squalifica. Di arrivi con la Laika ne ho fatti tantissimi in vare gare, anche tante volte al Passatore, ma mai alcuna contestazione. Infatti, appena successo, in principio sono rimasto di sasso, incredulo, credevo ad uno scherzo, solo dopo ho capito che la cosa era vera...". Peccato davvero! Si è persa un'occasione, anzi, diciamo che è stato il fiscalissimo (è il termine giusto?) giudice Fidal ad aver perso un'occasione per ribadire il valore della corsa vissuta come senso di libertà e come gioia di arrivare stremato, ma felice al traguardo, pur se in 530esima posizione… Coraggio Mauro!