Scandalo nel podismo! Lui è giudice Fidal, ma gareggia, viene sorpreso a sorpassare atleti a bordo di un di un auto e poi si vanta della prestazione!
E' andata in archivio una nuova edizione della 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza. Una delle gare più prestigiose tra le ultramaratone organizzate in Italia. Valevole anche come campionato italiano Fidal della disciplina. Tutto bello, tutto grande e tanta gioia da parte di chi ha tagliato il traguardo: perché è evidente che in certe gare l'obiettivo è soprattutto arrivare e “guadagnarsi” la medaglia. O ci si chiama Giorgio Calcaterra (nella foto con il numero 1) ed allora si corre giustamente e meritatamente per vincere, come in effetti lui ha fatto, oppure si corre per esserci e per dire “io ce l'ho fatta!”. Ma di questa 44esima edizione della gara se ne sta ora parlando soprattutto per un'altro fatto. In particolare per un podista che ha fatto delle cose strabilianti se si guardando i tempi, ma che in realtà sono diventati tali solo perché li ha fatti... in parte seduto sul sedile di un automobile! Ma com'è possibile? Si, questo è avvenuto. Senza che vi sia una spiegazione alternativa. Anche perché questo signore (ovviamente con la s minuscola), Domenico Mirra, un campano nato nel 1947, che risulta essere anche giudice provinciale Fidal (come risulta dal sito della Federazione italiana atletica leggera), è stato visto da un altro podista (che poi lo ha segnalato, avendo altri due testimoni, al delegato Fidal), scendere da un'auto da una traversa prima del ponte di Borgo San Lorenzo e con fare truffaldino tenere nascosto il proprio pettorale e rimettersi sul percorso. Quest'altro podista (che si è assunto la piena e totale responsabilità della propria denuncia, rendendo pubblico nome e cognome e per questo ora ne parliamo) ha cercato di fotografarlo nel numero, ma senza riuscirci perché trovandolo a nascondersi il pettorale. Ebbene questo podista, da quanto emerge dagli intermedi, avrebbe corso i primi 48 km, sino alla Colla di Casaglia, alla media di 9 minuti e 18 secondi al km, poi i 17 km (in un'ora e un quarto) successivi, sino a Marradi alla media di 4 minuti e 23 secondi al km, facendo segnare il nono tempo assoluto della frazione, poi alla media di 5 minuti e 9 secondi per i 10 km successivi, poi di nuovo a 8 minuti e 43 secondi e nel finale addirittura a 5 minuti e 25 secondi al km. Per chiudere in meno di 12 ore e mezza. E pensare che lo stesso podista in una mezza maratona (21,097 km) a febbraio aveva corso in due ore e 10 minuti, mentre appena cinquanta giorni fa aveva chiuso la maratona (42,195 km) in 5 ore e 17 minuti. Non si vuol qui mettere in dubbio la veridità della prestazione (di cui lo stesso podista si è vantato attraverso i social) alla 100 km del Passatore, ma è evidente che qualcosa suona come strano… Anche se Antonio Esposito, il presidente della società per la quale è tesserato, ha reso pubblico un proprio pensiero. “Siamo fortemente amareggiati da un atteggiamento che nulla ha a che vedere con i principi sani, etici e di rispetto di cui lo sport richiede. Il consiglio direttivo è già stato convocato con urgenza per definire i dovuti provvedimenti disciplinari , con una forte squalifica. Da presidente, con il consiglio direttivo e la squadra tutta, prendiamo le dovute distanze”.